Namibia meridionale

Fish River Canyon e deserto, tour fra il sud e il nord della Namibia
La parte meridionale della Namibia, a sud della direttrice Sesriem-Mariental, è caratterizzata da grandi distanze, peraltro su strade generalmente ottime, ma con attrazioni piuttosto lontane fra loro.

Un ambiente diverso, con colori più caldi e zone di transizione tra savana e deserto, con grandi spazi disabitati. Provenendo da Sesriem molto bella l'isolata D707, con le Tirasberge sullo sfondo. In questa area, oltre al deserto e alla savana, è possibile cogliere altri due ambienti (o biomi) particolari: il Nama Karoo ed il Karoo a succulente. Si tratta di aree di macchia arida, caratterizzate rispettivamente dal prevalere di graminacee ed arbusti, oppure di piante succulente. Il sud offre anche esempi vegetali interessanti tra i quali l' Aloe dichotoma o “albero faretra”; scarsa la presenza di grande fauna ma non è raro incontrare qualche magnifico esemplare di oryx o i singolarissimi nidi “condominiali” del Sociable weaver (Philetarius socius), in italiano Passero repubblicano. Degna di nota la presenza nella zona di Aus di alcuni cavalli del deserto, allo stato brado, eredi degli animali trasportati dall'Europa nel periodo coloniale.

Namibia meridionale, foresta di quiver tree, safari fotograficiLUDERITZ E KOLMANSKOP

Nel 1883 un mercante di Brema, Franz Adolf Luderitz, comprò dal capo delle tribù locali quella striscia di terra, in cambio di cento sterline e sessanta fucili. Ad attirare Luderitz erano stati i pesci e il guano depositato sugli scogli da generazioni di uccelli. Nel 1884 ottenne da Bismarck un piccolo presidio militare, una ventina di soldati in tutto. Due anni dopo il mercante di Brema affogò nell'Orange River. Poi… erano i primi mesi del 1908. A Kolmanskop, la stazioncina prima di Luderitz, un operaio delle ferrovie scopre una grossa pietra luminosa. Dopo certificata analisi, iniziò la caccia. All'inizio i diamanti erano così tanti e grossi che andavano nel deserto al chiaro di luna per scovarli meglio. Durò poco: nell'agosto dello stesso 1884 fu decretato lo Sperrgebiet.

Questa è la piccola sperduta conchiglia, cittadina di pescatori, fra casette in stile bavarese color pastello con tetti a punta, il Diaz Point e le spiagge remote, la possibilità di un'escursione in barca e il buon pesce.

parco naturale del Fish River Canyon, Gondwana, in Namibia meridionaleA una ventina di chilometri giace Kolmanskop, o meglio i suoi resti. La cittadina fantasma, abbandonata e negletta, è stata progressivamente mangiucchiata dal deserto, che con le sue spire di sabbia l'ha avvolta e orami quasi del tutto posseduta. In un'atmosfera surreale, quasi onirica, dove ci si può sentire perduti quanto salvi, nostalgici e sognatori…

FISH RIVER CANYON

Fra ambienti aridi e piste solitarie si raggiunge il Fish River Canyon, dove il deserto di sabbia si trasforma in deserto di ciottoli. Secondo per estensione solo al Gran Canyon, è testimone con le sue rocce del supercontinente Gondwana, una delle terre primordiali del nostro pianeta. Situato in una pianura aspra e grulla, dove vivono quasi esclusivamente piante grasse resistenti alla siccità, raggiunge 161 chilometri di lunghezza, 27 chilometri di ampiezza, e una profondità fino a 550 metri. Deve la sua esistenza al fiume Fish. Quest'ultimo scorre in modo intermittente, tuttavia certe riserve d'acqua sono sempre presenti e attirano varie specie animali: babbuini, conigli selvatici, scoiattoli di terra, procavie, zebre, e tantissimi uccelli. E ospita molti pesci, nonostante la scarsità d'acqua. L'area del canyon, la zona delle sorgenti termali di Ai-Ais e dei Monti Huns costituiscono il Parco naturale del Fish River Canyon.