14-10-2012: Diario di ornella e luca - Donna Himba


14-10-2012: Diario di ornella e luca

OPUWO - KAMANJAB

 

13 ottobre

Sveglia alle 06.00. Oggi giornata dedicata al trasferimento quindi smontiamo tutto e alle 6.50 stiamo già lasciando il campeggio. Direzione Sesfontein per poi risalire verso Opuwo. Tappa di 350 km tutti sterrati e a tratti molto dissestati. Questo è il percorso più stancante sino ad ora. Durante il tragitto vediamo diversi villaggi con capanne di fango e lamiera o fango e paglia. Sulla strada vediamo diverse donne Herero e Himba, molti animali da fattoria come mucche, capre, asini e cavalli. Ad un certo punto in strada c’è un cancello, una guardia e un cartello che indica “Controllo veterinario”. La guardia annota i nostri dati, controlla dai finestrini i bagagli il tutto mentre l’amico coglie l’occasione per rifilarci i soliti souvenir prima di lasciarci proseguire. Meglio non fare storie. Acquistiamo due piccole castagne con inciso il nostro nome e, dopo aver visto che anche nel frigorifero non trasportavamo carne, possiamo proseguire. In strada vediamo le prime zebre e giraffe; una sensazione davvero bella pensare di essere nel loro territorio e poterle ammirare in libertà. Nonostante vediamo la deviazione per Opuwo, decidiamo di proseguire fino a Sesfontein, per i 2 km che mancano, in cerca di un distributore. Il paese è davvero squallido e non c’è nulla da vedere; non troviamo nemmeno il distributore quindi giriamo indietro e riprendiamo per Opuwo. La strada si fa davvero sempre più brutta; facciamo un passo con salite e discese molto ripide e sconnesse tant’è che al termine ci fermiamo a bordo strada per una pausa con panino e marmellata. Giusto il tempo di finire la nostra merenda che dal nulla sbucano due donne Herero con i bambini che, in cambio della mancia, si fanno fotografare. Alle 13.30 circa, dopo ben 350 km, arriviamo ad Opuwo dove facciamo subito rifornimento carburante e una piccola spesa al supermercato. Il paese è un brulicare di gente, molto diverso dalla tranquillità dei paesaggi visti finora. Tutti ti vengono incontro, ti parlano, chiedono mance, cercano di vendere cose. Sarà che noi siamo stanchi ma sembrano quasi fastidiosi quindi ripartiamo subito per raggiungere il nostro campeggio. Arrivati all’Opuwo Country Hotel rimaniamo subito stupiti dalla bella reception e ancor di più dalla bella piscina panoramica a sfioro con vista sulla vallata sottostante. Decisione subito presa!! Pomeriggio di sole e relax. La visita al villaggio Himba è già prenotata per domani mattina. Dopo il pomeriggio in piscina, montiamo la tenda e prepariamo le nostre cose. Stasera cena in piazzola. Accendiamo il fornellino e ci facciamo una bella pasta in bianco. Niente di speciale ma ci è sembrata buonissima. Per creare un po’ di atmosfera, con la legna trovata attorno alla piazzola accendiamo il fuoco (braai) ma, visto il forte vento che si è alzato, decidiamo che è meglio spegnere tutto e ritirarci in tenda.

 

14 ottobre

Sveglia alle 07.00. Smontiamo e alle 08.00 siamo in città dove abbiamo appuntamento al supermercato con la guida Antonio che ci porterà a visitare il villaggio Himba. Il nome della guida ci è stato dato dall’agenzia Goldwing Tourim. Lo abbiamo contattato il giorno prima per concordare la visita al villaggio. Insieme a lui facciamo la spesa delle cose da portare agli Himba (20 kg di farina, 3 scatole di caffè solubile e 3 confezioni di pane). Insieme partiamo per il villaggio che si trova a circa 20 km da Opuwo. In macchina ci addentriamo nella savana su una “strada” in mezzo ai cespugli. Il villaggio (che senza guida non avremmo mai trovato) è completamente recintato con tronchi di albero e filo metallico e all’interno si trovano una ventina di capanne di legno e fango. In giro vediamo solo alcune donne, molti bambini e animali (capre, galline e qualche cane). Ci si rende subito conto di come vivano con nulla e nel nulla. Seduti a terra nella polvere, nudi o seminudi, stavano facendo colazione; dei bambini leccavano la confezione aperta di una busta knorr di minestra liofilizzata; un gruppo di 3/4  donne si stava dividendo un pomodoro; altri mangiavano qualcosa da una ciotola dove poco dopo vediamo mangiare una capra che provvede a leccare tutto per bene. Tutti sono cordiali e dignitosi. Loro guardano noi incuriositi e noi guardiamo loro increduli della condizione

in cui vivono. Facciamo il giro del villaggio per salutare le varie donne adulte che sono presenti, facciamo qualche foto e poi ci fanno entrare in una delle loro capanne. Tutto fatto di fango compattato, all’interno semibuio; a terra c’è solo una pelle di mucca usata come materasso e alle pareti sono appese pelli di capra usate come vestiti e alcuni contenitori per il cibo. Nient’altro. Finito il giro, salutiamo, compriamo qualche loro collanina e lasciamo la spesa acquistata per loro. Riportato Antonio ad Opuwo, partiamo per Kamanjab. Sono circa 250 km ma per fortuna tutti asfaltati. Alle 13.00 circa siamo al nostro alloggio. Stanotte si dorme in un letto vero. Siamo all’Oppi-Koppi. Camera davvero molto bella. L’hotel è gestito da due tedeschi quindi la reception, la musica e l’ambiente è molto in stile europeo. Anche oggi ci prendiamo il pomeriggio di relax prima dei prossimi giorni di safari nel Parco Etosha. Ceniamo al ristorante del lodge e siamo soddisfatti; tutto buono. Alle 21.45 (questo è un record, è tardissimo rispetto al nostro standard namibiano) siamo a letto. Domani sveglia presto e partenza per il Parco Etosha.