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All’Etosha abbiamo avuto una sfiga madornale. Per altro dopo tutte quelle ore di auto, la giornata di safari sfigato dentro il parco è stata quasi snervante. Abbiamo visto la zona danneggiata dall’incendio, in alcuni punti è ancora tutto nero e carbonizzato, come in una specie di dimensione siderale e primitiva; in altre zone è prolificata un’erbetta verde e vivace, tenera e fresca. A parte numerose giraffe, e sciami di manguste striate a Namutoni (che del resto adoro, come le tarantelle), e una testa di leonessa, mezza testa, dietro l’erba, molto lontana, da guardare con il cannocchiale… e non molto altro.